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Mare Fuori, il (vero) carcere minorile di Nisida, le storie (a lieto fine) di chi ha cambiato vita

Anche mio figlio, come tutti, guarda Mare Fuori e io che a Nisida ci sono stato so cosa significa davvero. Lui però non sa nulla del mio passato, non è ancora il momento, e così quando lo trovo davanti alla tv gli dico solo “stai inguaiato” e lui ride ogni volta». Biagio Ciambriello, aveva 17 anni, quando capì che i cancelli del carcere di Nisida chiusi rumorosamente alle sue spalle avrebbero segnato l’inizio di una nuova fase della sua vita. Un “dopo” fatto di adulti e confronti con la giustizia che lo avrebbero fatto crescere più velocemente di molti suoi coetanei. “Il fraintendimento” che lo ha portato a rischiare una pena di 18 anni, ancora oggi lo tormenta a quasi venti anni e ottocento chilometri di distanza. La scelta di Biagio infatti è stata quella di andare lontano dalla sua amata Napoli e arrivare a Varese dove oggi lavora in una fabbrica di elettrodomestici Whirlpool e vive con sua moglie e i due figli. Ad introdurlo nel mondo del lavoro è stata la comunità Jonathan nella quale è entrato grazie a una messa alla prova dopo un anno a Nisida: prima l’impiego Indesit a Caserta, poi trasferito in Lombardia.

Di Raffaele Manfredonia